Cosa vuol dire biologico

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Cos’è l’agricoltura biologica?

E’ una pratica agricola che prevede il solo utilizzo di sostanze naturali e bandisce l’utilizzo di composti chimici di sintesi non presenti in natura. Per quanto riguarda i concimi, l’agricoltura biologica nutre il suolo esclusivamente con sostanze organiche e difende le piante dagli attacchi di parassiti favorendo lo sviluppo dei loro competitori naturali.

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E la certificazione?

La certificazione è un marchio apposto sull’etichetta di un prodotto biologico che dichiara e garantisce al consumatore la qualità biologica del prodotto, rilevata da controlli molto severi e rigorosi sui metodi di coltivazione, lavorazione e conservazione. In Italia esistono nove enti di controllo preposti a certificare le produzioni biologiche in base a criteri di imparzialità, indipendenza, efficacia, competenza e affidabilità.

Il rispetto dell’ambiente è la filosofia che guida l’agricoltura biologica , che si basa sull’impiego di sostanze naturali , ed esclude tutte le sostanze di sintesi chimica come concimi, diserbanti e insetticidi. “Tutto si fa con roba naturale, tipo la cacca di mucca, la cenere, i semi di senape, il compost…”.

“L’agricoltura biologica è un modello di sviluppo pensato per durare nel tempo, un sistema di produzione che evita lo sfruttamento selvaggio della terra, dell’aria e dell’acqua”. E chi fa biologico crede che il mondo può essere un posto migliore.

“A differenza dell’agricoltura a livello industriale, la biologica recupera le biodiversità , cioè i prodotti tipici di un luogo”. E qui entrano gli ogm : “L’agricoltura industriale utilizza le sementi prodotte dalle grandi multinazionali, si tratta di organismi geneticamente modificati e che generano semi sterili , che generano le piante una sola volta e poi non si possono riprodurre.

Un tempo questo non accadeva: il contadino seminava e a raccolto finito metteva da parte un po’ di semi da riutilizzare l’anno dopo. Produceva da sé quello che gli era necessario per l’anno successivo. L’avvento degli ogm obbliga i contadini a comprare ogni anno nuovi semi e fa sparire le biodiversità”.

Facciamo un po’ l’avvocato del diavolo: Chi ci garantisce che davvero le cose vadano così? Che gli agricoltori biologici non utilizzino sostanze chimiche?

“Per questo esistono gli organismi certificatori e le leggi. Convertire un’azienda agricola al biologico è molto impegnativo, occorre rispettare alla lettera le indicazioni normative”.

Come mai i prodotti bio costano tanto?

“Dopo la mucca pazza il biologico ha conosciuto un boom. Qualcuno ne approfitta e alza i prezzi, ma secondo me, il giusto prezzo non supera il 30% del prezzo di un prodotto non biologico. Bisognerebbe chiedersi comunque come fa una cosa che deve nutrire a costare pochissimo”.

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NORMATIVA

Metodo di produzione biologico di prodotti agricoli

Nel giugno 1991, il Consiglio ha adottato il regolamento (CEE) n. 2092/91 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari. Tale regolamento è stato completato a più riprese, in particolare nel 1999, quando il Consiglio ne ha esteso il campo di applicazione al metodo di allevamento biologico. Tale regolamento è il risultato di un’iniziativa intrapresa nel quadro della riforma della politica agricola comune, il cui obiettivo iniziale era di accrescere la produttività agricola, in modo da garantire un elevato livello di autosufficienza alimentare all’interno della Comunità europea. Dopo aver ampiamente conseguito tale obiettivo verso la fine degli anni ’80, la politica agricola si è concentrata su altri obiettivi, quali la promozione dei prodotti di qualità e l’integrazione della tutela dell’ambiente nell’agricoltura. Questi due obiettivi hanno offerto importanti potenzialità per lo sviluppo dell’agricoltura biologica, che aveva fino ad allora costituito un’attività marginale. Dall’entrata in vigore, nel 1992, del succitato regolamento, decine di migliaia di aziende agricole si sono convertite al metodo di produzione biologico e questa tendenza sembra destinata a continuare nei prossimi anni. Parallelamente, è aumentato in maniera significativa l’interesse dei consumatori e del settore commerciale per i prodotti dell’agricoltura biologica. Adottando il regolamento (CEE) n. 2092/91, il Consiglio ha deciso di creare un quadro comunitario che definisca nei particolari le condizioni da rispettare affinché un prodotto agricolo o una derrata alimentare possano recare un riferimento al metodo di produzione biologico. Si tratta di una normativa piuttosto complessa che, oltre a definire un metodo di produzione agricola per i prodotti vegetali e animali, provvede a regolamentare l’etichettatura, la trasformazione, l’ispezione e il commercio dei prodotti dell’agricoltura biologica all’interno della Comunità, nonché l’importazione di tali prodotti dai paesi terzi.
( fonte © Comunità europee, 1995-2002 )

Regolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio, del 24 giugno 1991, relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e alla indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari.

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